Alias
Il cinema sperimentale del Cineguf
Premio Amidei Un estratto dal libro "Gli anni del Cineguf" di Andrea Mariani presentato al festival: la nozione di "sperimentale" utilizzata dagli universitari cineamatori del ventennio
Sequenza delle «tre età» da «Risanamento del quartiere La Cortesella» (1939) del Cineguf di Como ( fotogrammi assemblati da Andrea Mariani); sotto: «I ragazzi della via Paal», Mario Monicelli, Alberto Mondadori, 1935
Premio Amidei Un estratto dal libro "Gli anni del Cineguf" di Andrea Mariani presentato al festival: la nozione di "sperimentale" utilizzata dagli universitari cineamatori del ventennio
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 14 luglio 2018
La parola sperimentale ha perduto il suo antico valore, per essere appropriata ad una categoria più estesa, in cui il tentativo consiste proprio nella costruzione totale del film in tutte le sue parti, di qualunque genere esso sia1. Queste parole, vergate con grande consapevolezza da parte di Paolella (Domenico Paolella, Cinema sperimentale ndr),, sgombrano il campo dall’equivoco che ora come allora rischia di confonderci: in questo caso, infatti, non si tratta tanto di qualificare una “linea sperimentale”2 o una “via sperimentale”3, o “corrente” sperimentale all’interno dell’esperienza gufina o indipendente o passoridottistica. Non si tratta in sostanza di riconoscere gli “esperimenti”...