Lavoro
«Almaviva lascia l’Italia». A rischio 2.500 posti di lavoro
Vertenze Infinite Denuncia dei sindacati dopo i casi di Wind3 e Tim. Ma tutto il settore call center è in crisi. Da ieri in cig 450 lavoratori fra Palermo e Rende Chiesto un tavolo urgente al governo
Una manifestazione di lavoratori Almaviva contro i 1.666 licenziamenti a Roma nel 2016 – Foto di Attilio Cristini
Vertenze Infinite Denuncia dei sindacati dopo i casi di Wind3 e Tim. Ma tutto il settore call center è in crisi. Da ieri in cig 450 lavoratori fra Palermo e Rende Chiesto un tavolo urgente al governo
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 8 febbraio 2022
Avevamo lasciato Almaviva nelle aule dei tribunali a difendersi dalle accuse di aver illegittimamente compiuto il più grande licenziamento collettivo degli ultimi 35 anni: i 1.666 lavoratori di Roma a fine 2016. La ritroviamo anni dopo accusata dai sindacati confederali di voler lasciare l’Italia, almeno nel settore call center. Sì, perché la famiglia romana Tripi – Almaviva sono le iniziali dei figli del capostipite Alberto – ha deciso di seguire le orme degli Agnelli e buttarsi nella finanza. Niente più call center, troppo poco remunerativi. Tre indizi fanno una prova. Da mesi si susseguono le notizie di richieste di cassa...