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Alternanza scuola lavoro, perché il sei in condotta è un arbitrio
Il caso La punizione che ha colpito lo studente di Carpi che ha criticato su facebook l'alternanza scuola-lavoro non rientra tra le sanzioni disciplinari. Sorge il sospetto che sia stato punito per dimostrare che il diritto è quella cosa per la quale ha valore di legge ciò che il principe, o il preside sceriffo, o il tutor aziendale esterno, ha piacere che sia
Il caso La punizione che ha colpito lo studente di Carpi che ha criticato su facebook l'alternanza scuola-lavoro non rientra tra le sanzioni disciplinari. Sorge il sospetto che sia stato punito per dimostrare che il diritto è quella cosa per la quale ha valore di legge ciò che il principe, o il preside sceriffo, o il tutor aziendale esterno, ha piacere che sia
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 8 aprile 2018
La notizia dello studente dell’ITI Leonardo da Vinci di Carpi, sanzionato col sei in condotta per aver espresso una propria opinione sull’attività di alternanza scuola-lavoro (che fa seguito al caso di un tutor aziendale che aveva preteso un’analoga sanzione per un’intera classe, in quel caso senza esito) è preoccupante non solo perché sembra ledere la libertà di espressione – peraltro esercitata su facebook, e non negli spazi scolastici –, ma anche perché sembra reintrodurre una modalità di giustizia-fai-date irrispettosa delle norme che regolano le sanzioni disciplinari. I regolamenti scolastici, infatti, devono fare riferimento al cosiddetto “Statuto delle studentesse e degli...