Visioni
Altofest, «fare casa» con le pratiche teatrali nella città che cambia
Festival A Napoli la rassegna ambientata nelle abitazioni, una creazione con i cittadini in un tempo da inventare. Ne parla la co-fondatrice Anna Gesualdi
Una foto di «Eufemia, solo» di Giorgia Lolli ad Altofest
Festival A Napoli la rassegna ambientata nelle abitazioni, una creazione con i cittadini in un tempo da inventare. Ne parla la co-fondatrice Anna Gesualdi
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 23 giugno 2022
Francesca SaturninoNAPOLI
Immaginate di uscire di casa e, arrivati nell’androne del palazzo, trovare una danzatrice con un gruppo di persone che la osserva e poi la segue, su per le scale. O di affacciarvi dalla finestra e scorgere su un terrazzo due figure in pelliccia che recitano versi da una tragedia, con due torce come luci e un piccolo pubblico dislocato in varie postazioni ad ascoltarli. Sono questi alcuni frammenti da Altofest, festival di luoghi, persone, comunità che attraversa Napoli dal 2011 e che si è appena concluso (15-19 giugno). Attraversare è il verbo più adatto per racchiudere in una parola quest’esperienza...