Scuola

Altro che tagli alla scuola, la crisi vuole investimenti

Sbilanciamo l'Europa Paesi in difficoltà hanno inciso sulle proprie capacità produttive grazie a una maggiore spesa pubblica riservata all’istruzione

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 8 maggio 2015
Message not delivered. I nostri governi, così ligi nell’allinearsi ai diktat della dottrina dell’austerity, non si sono forse accorti che, almeno per quanto riguarda l’istruzione, gli economisti non chiedono tagli ma piuttosto investimenti e spesa pubblica. In più di qualche occasione, paesi fortemente in crisi sono riusciti a incidere efficacemente sulle proprie capacità produttive e di competizione attraverso un maggior investimento pubblico in istruzione (casi emblematici sono gli Usa degli anni 70 e la Finlandia ad inizio anni 90) e in generale la maggior parte degli economisti, anche i più ortodossi, ritengono il sistema di istruzione e la sua capacità...

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