Internazionale
Altro che tregua, anche l’Onu cessa le attività nel Tigray
Etiopia Nonostante la liberazione dei prigionieri politici da parte di Abiy Ahmed e la fine degli scontri via terra, proseguono gli attacchi aerei sui ribelli del Tigray. E le Nazioni unite non riescono più a portare aiuti alla popolazione civile
Profughi tigrini – Ap
Etiopia Nonostante la liberazione dei prigionieri politici da parte di Abiy Ahmed e la fine degli scontri via terra, proseguono gli attacchi aerei sui ribelli del Tigray. E le Nazioni unite non riescono più a portare aiuti alla popolazione civile
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 13 gennaio 2022
Anno nuovo, guerra vecchia. Il conflitto tra il governo etiope e i ribelli del Tigray sembrava volgere a ridosso del Natale ortodosso verso una situazione di stallo: un cessate il fuoco di fatto che avrebbe potuto aprire a un dialogo negoziale o a una guerra a bassa intensità di durata pluriennale. Queste erano le impressioni degli analisti dopo il ritiro dei militari tigrini dalle regioni di Amhara e Afar. Il premier etiope Abiy Ahmed nei primi giorni di gennaio aveva affermato che avrebbe liberato diverse figure di spicco dell’opposizione «nel tentativo di raggiungere la riconciliazione nazionale e promuovere l’unità». Un’amnistia...