Visioni

Amarcord bauschiano alla Fenice

Amarcord bauschiano alla Fenice

L'eredità Bausch Locandine, fotografie e un docufilm di Anne Linsen in una mostra. Fino al 14 luglio.

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 28 giugno 2019
Pina Bausch ha avuto negli anni un rapporto speciale con Venezia, rimasto nel cuore di tante persone, pubblico, danzatori, artisti, programmatori, cambiati dal suo teatro. Basta riascoltare Wim Wenders, quando presentando il suo film Pina, diretto con amore e nostalgia dopo la scomparsa dell’artista, raccontò lo sconvolgimento e il pianto vissuti sulle poltroncine del Teatro La Fenice tanti anni prima vedendo per caso Café Müller e Frühlingsopfer (Le Sacre du Printemps). Il primo titolo in scena alla Fenice fu Kontakhof, era il 1981, quel «luogo dei contatti» che due anni dopo sarebbe arrivato anche al Teatro alla Scala, seguito da...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi