Internazionale
«Ambiente familiare in mezzo alla natura»: turismo nelle colonie
Protesta palestinese Airbnb che mette in collegamento i viaggiatori con quanti mettono a disposizione appartamenti e camere da letto, propone alloggi a poche decine di minuti da Tel Aviv o da Gerusalemme negli insediamenti ebraici costruiti illegalmente nella Cisgiordania occupata
Tra le sue offerte Airbnb ha inserito anche una abitazione mobile nell'avamposto colonico di Ma’ale Rehavam – foto da Internet
Protesta palestinese Airbnb che mette in collegamento i viaggiatori con quanti mettono a disposizione appartamenti e camere da letto, propone alloggi a poche decine di minuti da Tel Aviv o da Gerusalemme negli insediamenti ebraici costruiti illegalmente nella Cisgiordania occupata
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 15 gennaio 2016
Michele GiorgioGERUSALEMME
Sorrideva l’altro giorno Avital Kotzer Adari, dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, mentre snocciolava i dati dell’affluenza dei turisti stranieri nel suo paese. «Il 2015 si è chiuso con 3,1 milioni di visitatori da tutto il mondo, di cui 2,8 milioni turisti. Per quanto riguarda quelli provenienti dall’Italia, che è il sesto Paese al mondo per utenza, abbiamo avuto un +91 mila visitatori, di cui 84 mila turisti», ha riferito presentando le iniziative rivolte ai pellegrini nell’Anno del Giubileo della Misericordia. Un interrogativo è sorto spontaneo ascoltando quelle cifre: quanti di quei turisti, anche italiani, hanno trovato alloggio nelle colonie israeliane...