Italia
Amira e le altre: «Non vogliamo essere invisibili»
Le storie Non c’è luogo migliore della scuola per toccare con mano la distanza che divide il dibattito in corso sullo ius soli dalla realtà di migliaia di giovani privati del diritto […]
Le storie Non c’è luogo migliore della scuola per toccare con mano la distanza che divide il dibattito in corso sullo ius soli dalla realtà di migliaia di giovani privati del diritto […]
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 22 maggio 2013
Non c’è luogo migliore della scuola per toccare con mano la distanza che divide il dibattito in corso sullo ius soli dalla realtà di migliaia di giovani privati del diritto a divenire cittadini. «Vogliamo gli stessi diritti! Lo dobbiamo urlare, dobbiamo lottare e soprattutto aver fiducia che tutto questo possa cambiare!». Così esordisce Ingrid, studentessa brasiliana da molti anni in Italia. «Negare la cittadinanza – dice – vuol dire rendere invisibile un essere umano». I pregiudizi la fanno stare male e per lei rappresentano un virus che colpisce molte persone. Poi ci sono Amira e Malek, sono nate in Italia...