Visioni

Amiri Baraka, la libertà della musica

Amiri Baraka, la libertà della musicaAmiri Baraka

Icone Jazzista della parola, la sua ricerca artistica è una galassia

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 11 gennaio 2014
«Non so più chi mi ha chiamato per dirmi che eri morto, Miles. Così, senza nessuna compassione. Qui nell’America del Nord. Con tutta la merda che già dobbiamo mangiare. Capisci. Lo so che capisci. Che continui a capire. Dovunque sei finito». Sono le parole accorate, taglienti e lucide con cui Amiri Baraka parlava della morte di Miles Davis («sono uno dei tuoi figli»»), scritte nel 1991, pubblicate nel ’96 (Eulogies): parole che ben si adattano alla sua repentina scomparsa, che tanti orfani lascia, il 9 gennaio a Newark. Nel dicembre scorso il settantanovenne poeta afroamericano (narratore, autore teatrale, saggista, critico...

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