Europa
Amnesty accusa Malta: «Nel Mediterraneo abusi e illegalità»
Migranti Il rapporto presentato ieri documenta numerosi episodi accaduti nei primi sei mesi dell'anno. La Valletta è responsabile, ma l'Unione Europea non è assolta. «Serve un meccanismo automatico di resdistribuzione di chi sbarca»
Una nave con a bordo dei migranti vicina alle coste maltesi – LaPresse
Migranti Il rapporto presentato ieri documenta numerosi episodi accaduti nei primi sei mesi dell'anno. La Valletta è responsabile, ma l'Unione Europea non è assolta. «Serve un meccanismo automatico di resdistribuzione di chi sbarca»
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 9 settembre 2020
Dodici persone potrebbero essere ancora vive se non fossero state abbandonate per sei giorni in mare. Viaggiavano con altri 51 esseri umani su un barcone partito dalla Libia il 9 aprile scorso. Avevano raggiunto la zona Sar maltese, ma il 15 sono state ricondotte illegalmente a Tripoli. Il «respingimento di Pasquetta» lo ha condotto da un peschereccio libico che però era ancorato a Malta. Quando è giunto sulle coste nordafricane trasportava cinque cadaveri. Altri sette erano rimasti in mare. Secondo i sopravvissuti, poi rinchiusi nei centri di detenzione, qualcuno aveva a raggiungere a nuoto una nave portoghese, la Ivan. QUESTO...