Internazionale
Amnesty: «Armi usate per commettere crimini, embargo su Israele»
INTERVISTA A MAGDALENA MUGHRABI (AMNESTY) L’appello dell’associazione: stop alla vendita di armamenti a Tel Aviv, usa illegalmente forza letale. A Gaza i cecchini armati con fucili da caccia e da combattimento, politica deliberata per infliggere danni permanenti a persone che non rappresentano una minaccia
Cecchini israeliani
INTERVISTA A MAGDALENA MUGHRABI (AMNESTY) L’appello dell’associazione: stop alla vendita di armamenti a Tel Aviv, usa illegalmente forza letale. A Gaza i cecchini armati con fucili da caccia e da combattimento, politica deliberata per infliggere danni permanenti a persone che non rappresentano una minaccia
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 10 maggio 2018
La Marcia del Ritorno lungo le linee di demarcazione tra Gaza e Israele ha due volti, quelli delle donne, gli uomini, i giovani e i bambini che danzano, cantano e mangiano insieme e quella del fuoco sparato dai cecchini israeliani. Una strage: dal 30 marzo si contano 52 morti, oltre 7mila feriti: contro un tale sproporzionato uso della forza è intervenuta Amnesty International che ha chiesto l’embargo nella vendita di armi a Israele. Ne abbiamo parlato con Magdalena Mughrabi, vice direttrice di Amnesty per Medio Oriente e Nord Africa. Non è la prima volta che chiamate all’embargo verso Israele, stavolta...