Internazionale

Amnesty: «Omicidio orribile del pilota giordano, ma le esecuzioni non sono la risposta»

La crudele uccisione sommaria del pilota giordano Muath al-Kasasbeh, bruciato vivo in una gabbia dal gruppo armato Stato islamico – addirittura dopo una «consultazione» on-line sulle modalità della messa a […]

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 5 febbraio 2015
La crudele uccisione sommaria del pilota giordano Muath al-Kasasbeh, bruciato vivo in una gabbia dal gruppo armato Stato islamico – addirittura dopo una «consultazione» on-line sulle modalità della messa a morte -, è per Amnesty International un crimine di guerra e un’efferata azione contro i principi più elementari di umanità. Muath al-Kasasbeh, pilota d’aviazione, era stato catturato nel dicembre 2014 quando il suo aereo si era schiantato al suolo nei pressi di Raqqa, in Siria, nel corso di un’operazione militare contro lo Stato islamico. In quello che è apparso in tutta evidenza un atto di vendetta, il 4 febbraio 2015...

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