Alias Domenica
Amore e rabbia in Pasolini, esegesi sotto i portici
Bologna anni Settanta Critico marxisant, Gianni Scalia si era fatto le ossa nella redazione di «Officina». Vide un’ultima volta lo scrittore e regista, ormai disilluso, poco prima che venisse assassinato
Gianni Scalia fotografato da Alessandro Corsi
Bologna anni Settanta Critico marxisant, Gianni Scalia si era fatto le ossa nella redazione di «Officina». Vide un’ultima volta lo scrittore e regista, ormai disilluso, poco prima che venisse assassinato
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 17 maggio 2020
Una sera di settembre del 1978 nella Libreria Cappelli di Bologna, in piazza Galvani, Gianni Scalia (1928-2016) presentò un suo libro prezioso, appena uscito per la collana «Indiscipline» del medesimo editore e dedicato a Pier Paolo Pasolini, per lui un amico che era stato de lonh ma sul serio l’amico della vita. La libreria era affollata di giovani legati al Movimento e Scalia vi prodigava la sapienza di uno stile dialogico, persuaso una volta per sempre da quel passo di Platone, nella VII delle Lettere, dove si parla espressamente di agrapha dogmata, le verità non-scritte e tanto più libere, apprezzabili...