Cultura
Amori e speranze in tempi di schiavitù
VIA COL VENTO Per Neri Pozza, la nuova traduzione del capolavoro di Margaret Mitchell. L’ultima versione italiana a cura di Anna Biavasco e Valentina Guani arriva dopo quella del 1937. Quando uscì, nel 1936 non se ne curò nessuno o quasi. Fu un trionfo, nonostante il prezzo all'epoca inaudito di tre dollari, nel pieno della depressione
Clark Gable e Vivien Leigh in una scena del film
VIA COL VENTO Per Neri Pozza, la nuova traduzione del capolavoro di Margaret Mitchell. L’ultima versione italiana a cura di Anna Biavasco e Valentina Guani arriva dopo quella del 1937. Quando uscì, nel 1936 non se ne curò nessuno o quasi. Fu un trionfo, nonostante il prezzo all'epoca inaudito di tre dollari, nel pieno della depressione
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 15 febbraio 2020
«Scarlett O’ Hara non era particolarmente bella». Scarlett? Se ad aprire la nuova edizione di Via col vento (Neri Pozza, pp. 1193, euro 25) è un lettore o spettatore che con Margaret Mitchell ha già dimestichezza l’effetto spiazzante è garantito. Certo, i lettori italiani di Gone with the Wind sanno perfettamente che «Miz Rossella» è un’invenzione dell’Italietta, abituata negli anni ’30 del secolo scorso ad autarchiche traduzioni letterali anche dei nomi. Ma un certo disagio è lo stesso inevitabile, perché Via col vento non è solo un grande romanzo: è un cult-book, sia nell’originale che nella traduzione, peraltro incompleta, realizzata...