Cultura

Amos Gitai, Rabin: l’inquieta memoria della speranza infranta

Amos Gitai, Rabin: l’inquieta memoria della speranza infrantaIl regista Amos Gitai durante l’allestimento della mostra dedicata a Rabin alla Bibliothèque nationale de France di Parigi

Percorsi «Yitzhak Rabin. Cronache di un assassinio», per La nave di Teseo. Il 4 novembre 1995 il premier laburista fu ucciso a Tel Aviv da un colono di estrema destra. In un volume l’epilogo, momentaneo, del lungo lavoro svolto dal regista israeliano intorno a quella vicenda. «Lui era un generale e io solo un architetto costruttore di film. Sono probabilmente le normali relazioni tra una figura che plasma la realtà e un’altra che modella la memoria»

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 15 gennaio 2022
Come il tratto che contraddistingue da sempre le sue opere, anche la lunga indagine che Amos Gitai ha dedicato all’uccisione del primo ministro israeliano Yitzhak Rabin assomiglia ad un ostentato piano sequenza, in grado di catturare senza apparente contraddizione, o proprio in virtù della loro natura irriducibile, tutti gli elementi della scena. Rabin cadde il 4 novembre del 1995 a Tel Aviv, al termine di un comizio in difesa della pace, sotto i colpi di un giovane colono estremista, Ygal Amir. La sua scomparsa aprì la strada all’affermazione della destra nazionalista e religiosa e la chiuse alla possibilità di un...

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