Visioni

«Amos in Wonderland», cento anni di sovversione

«Amos in Wonderland», cento anni di sovversione

Cinema L’omaggio dedicato a Vogel dal festival Punto de Vista, un viaggio intorno al suo «Film as a Subversive Art». Curato da Alex Horwath e Regina Schlagnitweit, fa dialogare la sua lezione con il presente

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 30 marzo 2021
Nella prefazione all’edizione ristampata nel 2005, Amos Vogel scriveva che nonostante i cambiamenti avvenuti nel mondo dall’anno della prima pubblicazione, come la fine dell’Unione Sovietica o il dissolvimento della Jugoslavia, non trovava alcun motivo «per modificare o cambiare le tesi e le strutture messe a punto nell’originale». E a ragione, visto che il suo Film as a Subversive Art, uscito nel 1974, è diventato (e lo è tuttora) un testo formativo indispensabile per generazioni di studiosi, programmatori (o aspiranti tali), fabbricanti di festival, storici, curatori di cinema, e anzi i neomoralismi e gli algoritmi del «contenuto» che imperversano non solo...

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