Alias Domenica
Amparo Dávila, improvvise precipitazioni nel nero cupo
Scrittrici messicane Una struttura solida e lineare ospita spazi di non detto, che non cancellano la realtà, ma ce la fanno percepire come instabile e minacciosa: «L’ospite e altri racconti», da Safarà
Jorge Luis Cuevas, «Senza titolo», 1968
Scrittrici messicane Una struttura solida e lineare ospita spazi di non detto, che non cancellano la realtà, ma ce la fanno percepire come instabile e minacciosa: «L’ospite e altri racconti», da Safarà
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 4 ottobre 2020
Bambina nel Messico povero e ancora rivoluzionario di Lazaro Cárdenas, giovane donna in quello proiettato a forza nel capitalismo moderno da Miguel Alemán, scrittrice reticente, pubblicata tra gli anni sessanta e settanta e poi lungamente ignorata da critici ed editori, Amparo Dávila è scomparsa pochi mesi fa, con la consapevolezza di aver raggiunto nell’estrema vecchiaia un riconoscimento unanime e un pubblico ben più vasto della ridottissima cerchia di appassionati lettori che ne custodivano i libri come reliquie. Prima grazie a una nuova attenzione accademica, poi attraverso la pubblicazione di tutta la sua narrativa da parte del Fondo de Cultura Económica...