Visioni
Ana Tijoux, rapper contro ogni barriera
Intervista La rapper cilena figlia di due rifugiati politici fuggiti a Parigi dopo il colpo di stato di Pinochet, sarà a Milano il 18 luglio in concerto
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2014/06/20/anatijoux
Intervista La rapper cilena figlia di due rifugiati politici fuggiti a Parigi dopo il colpo di stato di Pinochet, sarà a Milano il 18 luglio in concerto
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 20 giugno 2014
«Parlo mucho, muchissimo e veloce». Lo dice con un ampio sorriso Ana Tijoux prima di cominciare l’intervista e mette subito le mani avanti con ironia. Conosce la sua passione, quella stessa che la fa cantare a raffica sui beat dei suoi pezzi che da Santiago del Cile stanno facendo il giro del mondo. Poco dopo Ana sta già raccontando di quella sua 1977, diventata l’inno che ha guidato le proteste studentesche nel suo paese e di come rifiuti l’etichetta che le ha incollato addosso il New York Times: «la risposta sudamericana a Lauryn Hill», storica voce femminile dei Fugees e...