Cultura
Anais e il popolo di indesiderabili
COSTELLAZIONI Controllo sociale, adolescenti irrequieti e ricnhiusi. L’autrice racconta un futuro inquietante e vicino. Una intervista con Jenni Fagan a proposito del suo romanzo «Panopticon»
Una immagine di Evelyn Bencicova
COSTELLAZIONI Controllo sociale, adolescenti irrequieti e ricnhiusi. L’autrice racconta un futuro inquietante e vicino. Una intervista con Jenni Fagan a proposito del suo romanzo «Panopticon»
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 26 aprile 2019
«Sono un esperimento. Lo sono da sempre. È una certezza, un’impudenza, un fatto». Mentre percorre il lungo viale che la porterà a destinazione, Anais Hendricks sa che i suoi quindici anni sono il prodotto reiterato di ingiustizie e violenze. Indesiderata, dalle famiglie con cui le è capitato di vivere, è socialmente trattata come un elemento non integrabile, un vuoto a perdere da relegare nell’unico posto che le viene riconosciuto plausibile, una specie di riformatorio che ospita solo adolescenti – a metà tra un manicomio e un orfanotrofio. Protagonista e voce narrante di Panopticon, romanzo di esordio della scrittrice scozzese Jenni...