Visioni
Anarchie e forze arcaiche vitalistiche, verso nuove forme documentarie
Cecilia Mangini Ogni film della regista scomparsa a 93 anni, è un prototipo, un combattimento con la rappresentazione ingenua del mondo
Cecilia Mangini
Cecilia Mangini Ogni film della regista scomparsa a 93 anni, è un prototipo, un combattimento con la rappresentazione ingenua del mondo
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 23 gennaio 2021
Ogni film di Cecilia Mangini è un prototipo, un combattimento con la rappresentazione ingenua del mondo, contro la semplificazione realistica del documentario precotto. Uno dei suoi grandi meriti sta proprio in questo: avere allargato l’ammissibilità del racconto «dal vero», in anni in cui la vulgata del cortometraggio risulta fortemente segnata da diktat produttivi e semplificazioni estetiche. Ma non solo: la vicinanza col Pci non le impedisce di esplorare narrazioni dis-organiche alla linea di partito, in una indomita libertà espressiva: come in Felice Natale (1965), dove l’illustrazione dello spreco di denaro e della corsa verso gli acquisti sembrano appartenere al cinema...