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Anatomia della trap, il fascino indiscreto della trasgressione

Anatomia della trap, il fascino indiscreto della trasgressioneSfera Ebbasta

Groove/Uno degli stili musicali più osteggiati da critica e pubblico. Dalle origini nei quartieri degradati di Atlanta ai successi nostrani Un linguaggio quasi carbonaro, un codice per gli adepti che possiede il gusto perverso del proibito. Da Ghali a Sfera Ebbasta e Mahmood

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 7 marzo 2020
Uno dei fenomeni (musicali e non) più criticati, osteggiati, sbeffeggiati da musicisti, critici, pubblico. La trap ha coagulato intorno a sé un unanime fronte di repulsa. A partire dalla irritante essenzialità musicale, passando per il contenuto dei testi, concludendo con un aspetto estetico che difficilmente può trovare approvazione. Le coordinate che appartenevano al punk degli esordi. Ma dove il punk era in qualche modo una prosecuzione di discorsi socio culturali e artistici già affermati in precedenza (garage, glam, rock’n’roll), la trap e il suo corollario estetico, pur essendo figlio di rap e hip hop, ostentano ogni mancanza di contenuto «politico»...

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