Cultura
Anatomia politica dell’oppressione
TEMPI PRESENTI Un’intervista con la filosofa e attivista femminista Silvia Federici, in questi giorni in Italia per presentare il suo ultimo volume che ripercorre i temi della riproduzione, del corpo e della violenza del capitalismo
Janieta Eyre
TEMPI PRESENTI Un’intervista con la filosofa e attivista femminista Silvia Federici, in questi giorni in Italia per presentare il suo ultimo volume che ripercorre i temi della riproduzione, del corpo e della violenza del capitalismo
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 30 marzo 2016
Studiosa e militante femminista, fra le protagoniste negli anni Settanta della campagna internazionale Salario al lavoro domestico, Silvia Federici ha una convinzione: «le idee politiche sono radicate nella produzione letteraria e filosofica». Per questo nel volume che in questi giorni presenta in Italia, La tempesta di Shakespeare fa da sfondo al suo lavoro sulla transizione capitalista e la caccia alle streghe; ciò perché «Calibano e la strega sono la coppia fatale, metafora di due momenti centrali dell’accumulazione originaria che non compaiono in Marx. Calibano è al contempo il colonizzato nel Nuovo Mondo espressione anche della colonizzazione interiore che interessa le...