Lavoro
Anche Wartsila delocalizza: a Trieste altri mille esuberi
Via dall'Italia Il gigante filandese sposta la produzione in patria. Fiom: deindustrializzazione completa. Sciopero e presidio immediato per impedire che l’azienda porti via i motori prodotti
Gli operai della Wartsila di Trieste a fianco di un gigantesco motore da nave da loro prodotto
Via dall'Italia Il gigante filandese sposta la produzione in patria. Fiom: deindustrializzazione completa. Sciopero e presidio immediato per impedire che l’azienda porti via i motori prodotti
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 15 luglio 2022
Puntuale a ogni luglio ecco arrivare una delocalizzazione industriale. Se l’anno scorso toccò alla Gkn di Campi Bisenzio, quest’anno una sorte che sembra tristemente simile capita alla Wartsila di Trieste. Il colosso della produzione di motori per navi ieri mattina ha comunicato via pec ai sindacati la decisione di chiudere l’attività produttiva del sito di Bagnoli della Rosandra, dichiarando 451 esuberi sui 973 lavoratori totali. Si tratta in pratica di tutti gli operai e di parte degli impiegati (per il 40 per cento donne), senza contare i 400 altri operai dell’indotto per un totale vicino ai mille esuberi. IN UNA...