Cultura
Anonimi senza lutto
Una intervista con Cristina Cattaneo, docente di Medicina legale e direttrice di Labonof che dal 1995 identifica i morti in mare. Ne ha scritto nel volume «Naufraghi senza volto»
Foto di Salvatore Cavalli
Una intervista con Cristina Cattaneo, docente di Medicina legale e direttrice di Labonof che dal 1995 identifica i morti in mare. Ne ha scritto nel volume «Naufraghi senza volto»
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 4 dicembre 2018
È arrivato all’improvviso nel giugno scorso, come un’urgenza. E così, in due mesi, Cristina Cattaneo ha scritto Naufraghi senza volto (Raffaello Cortina Editore, pp. 198, euro 14), un libro necessario perché, parlando di che cosa significa dare un nome ai morti nel Mediterraneo, immerge lettore e lettrici nella questione epocale delle migrazioni e dei diritti umani negati con cui l’Europa dovrà fare i conti, prima o poi. Docente ordinaria di Medicina Legale presso l’Università di Milano, 54 anni, incontriamo Cristina Cattaneo nel suo studio da cui dirige anche Labanof, laboratorio di antropologia e odontologia forense. Creato nel 1995 per far...