Italia
Antifascisti e anarchici condannati all’eliminazione
Giustizia L’ergastolo è una pena innaturale, che cambia la natura dei comportamenti. Da Gaetano Bresci a Rubin Carter, detto Hurricane e cantato da Bob Dylan: storie della pena capitale in vita contro cui si batterono Perucatti e Spinelli.
Tratto da Antigone. 25 anni di storia italiana visti da dietro le sbarre di Susanna Marietti e Valerio Chiola (Round Robin editrice). La storia è quella di Carmelo Musumeci, che ha raccontato con profondità e dolore cosa significhi essere nella condizione di ergastolano ostativo
Giustizia L’ergastolo è una pena innaturale, che cambia la natura dei comportamenti. Da Gaetano Bresci a Rubin Carter, detto Hurricane e cantato da Bob Dylan: storie della pena capitale in vita contro cui si batterono Perucatti e Spinelli.
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 16 ottobre 2019
«Gaetano Bresci fu Gaspero, condannato all’ergastolo per l’uccisione a Monza del re d’Italia». Così il 22 maggio del 1901 fu archiviata, come se fosse suicidio, la morte dell’anarchico Gaetano Bresci nell’ergastolo-fortezza dell’isola di Santo Stefano a Ventotene. Pochi in realtà credettero al suicidio. Non vi credette ad esempio Sandro Pertini, che in quel carcere vi trascorse un periodo della sua lunga prigionia. A Gaetano Bresci, secondo il futuro presidente della Repubblica, avrebbero fatto il Sant’Antonio, ossia sarebbe stato massacrato di botte fino alla morte. Ancora oggi nello slang delle galere si usa l’espressione Sant’Antonio per indicare una pratica di punizione...