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Antigone, Creonte e lo stato d’eccezione

Antigone, Creonte e lo stato d’eccezioneAntigone e Creonte

Verità nascoste «Il fatto che la legge sia agrapta nomima, non scritta (divina), e coincida con la ragione umana non si spiega col ricorso a una natura ritenuta giusta e resa garante, bensì col richiamo all’amore come sola legge capace di tener testa alla forza del desiderio». «La legge positiva è codificata, regolata nel suo nucleo costitutivo dallo schema del padrone e del servo. La legge naturale è, invece, fondata sul desiderio»

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 18 aprile 2020
Monica Ferrando: «La tua lettura dell’Antigone -Sarantis Thanopulos, Antigone e la polis, Psiche, vol.1 2018- nell’additare il limite di quella hegeliana imperniata sul preteso paritetico scontro di individuale e collettivo, vede nell’essere individuale, qui non a caso femminile, la condizione sorgiva di ogni collettivo. La dimensione universale che il coro spalanca con l’inno all’ingegno umano e a eros invincibile non può infatti che riassumersi nell’esigenza comune di amore (sunphilein) professata da Antigone che, rifiutandosi all’obbligo di decidere tra Fatto e Valore, sola può svelare l’arbitrio celato in ogni legge positiva. Non tanto, però, con la purezza del caso eccezionale singolo...

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