Cultura

Antonio Canova, l’audacia di reinventare l’antico

Antonio Canova, l’audacia di reinventare l’anticoAntonio Canova, «Amore e Psiche stanti» (dettaglio)

Mostre A Palazzo Braschi di Roma, una rassegna per celebrare la «bellezza eterna»

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 14 novembre 2019
Ha ventidue anni Antonio Canova quando, ricevuto nel 1779 a Venezia un pagamento di cento zecchini per Dedalo e Icaro, decide di usare il primo compenso della vita per andare a Roma. Qui, in visita al cortile del Belvedere, il suo compagno di viaggio, Giannantonio Selva, riferisce che «…sembrava quasi pazzo a chi non lo conosceva; si fermava all’Apollo; correva al Laocoonte pareva che in un momento succhiar volesse quelle bellezze…». Agli anni successivi e fino alla morte, avvenuta nel 1822, è dedicata Canova Eterna Bellezza (Museo di Roma, Palazzo Braschi, fino al 15 marzo 2020). LA ROMA che si...

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