Cultura
Antonio Debenedetti, la forma della conoscenza è nel dettaglio
Scomparse Addio allo scrittore torinese, aveva 84 anni. Maestro di brevità, dopo una prima tendenza sperimentale, pubblica tra gli altri: «Se la vita non è vita», «La fine di un addio», «Giacomino» e «Un giovedì dopo le cinque». Nel libro intitolato al padre ci sono tanti protagonisti del Novecento còlti in momenti inediti e da vicino
Antonio Debenedetti
Scomparse Addio allo scrittore torinese, aveva 84 anni. Maestro di brevità, dopo una prima tendenza sperimentale, pubblica tra gli altri: «Se la vita non è vita», «La fine di un addio», «Giacomino» e «Un giovedì dopo le cinque». Nel libro intitolato al padre ci sono tanti protagonisti del Novecento còlti in momenti inediti e da vicino
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 5 ottobre 2021
Nato a Torino nel 1937 e presto trasferitosi a Roma, Antonio Debenedetti, scomparso l’altro ieri, sembrava incarnare nella sua figura le due città, protagoniste del libro omonimo di Mario Soldati, uno dei suoi autori di riferimento, come Landolfi e più ancora di Moravia. Piemontese (con risvolti francesi) da una parte, fortemente assimilato al contesto romano dall’altra. Figlio del grande critico Giacomo – per la cui fama postuma aveva molto lavorato – e di Renata Orengo, fratello della storica dell’arte Elisa, Debenedetti era cresciuto in un ambiente dove i fatti di cultura, in particolare letteraria, sembravano dati naturali: come se fosse...