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Apartheid in Israele, ultimo baluardo del colonialismo territoriale
La guerra promessa Il controllo israeliano sulla narrazione internazionale fa sì che il terrorismo di Stato sia sottaciuto insieme al rifiuto opposto negli ultimi 15 anni alle mosse diplomatiche di Hamas
Gaza City, palestinesi ieri tra le macerie delle loro case distrutte dai bombardamenti aerei israeliani – AP/Khalil Hamra
La guerra promessa Il controllo israeliano sulla narrazione internazionale fa sì che il terrorismo di Stato sia sottaciuto insieme al rifiuto opposto negli ultimi 15 anni alle mosse diplomatiche di Hamas
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 18 maggio 2021
La crisi israelo-palestinese si aggrava e si estende, cresce il numero di vittime, il fumo degli edifici distrutti oscura il cielo di Gaza, si susseguono rivolte nelle strade di molte città israeliane e della Cisgiordania, la polizia israeliana disturba i fedeli fin dentro la moschea di Al-Aqsa. E protegge i coloni ebrei estremisti che gridano slogan genocidi durante le loro incursioni nei quartieri palestinesi. Alla base delle tensioni esplose fra oppressori e oppressi, gli sfratti praticamente legalizzati di sei famiglie palestinesi residenti da tempo a Sheikh Jarrah. Espulsioni che incarnano il lungo calvario palestinese, fatto di persecuzioni e di esilio...