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Apollinaire all’Orangerie, gli impuri spiriti dell’avanguardia

Apollinaire all’Orangerie, gli impuri spiriti dell’avanguardiaPablo Picasso, «Portrait de Apollinaire de profil, la tête bandée», incisione di R. Jaudon

Al Musée de l'Orangerie, «Apollinaire. Le regard du poète» Intimo di Picasso, il poeta dei calligrammi è stato il primo critico del cubismo. È intorno al concetto di «tableau-objet», da lui propugnato, che si muove questa mostra-sarabanda

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 10 luglio 2016
Spirito impuro, versato al mélange delle forme e delle opzioni stilistiche, al mascheramento ‘ideologico’ reiterato, a fronte di un disperato bisogno di assolutezza moderna, Guillaume Apollinaire si presenta, come critico d’arte e primo interprete del cubismo, nelle vesti incerte dello scopritore di terre nuove, manchevole di strumenti adeguati. Insieme a Marinetti, ma con ben altra sottigliezza e senso della qualità, fu, detto in sigla, l’inventore della militanza culturale, esercitata con una bramosia dello starci e dell’inseguire che sopravanza abbastanza stesso i criteri di giudizio, dal che aporie, contraddizioni, sbilanciamenti. Rodomontico come il suo amico Jarry e insieme serio e impegnato...

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