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Arena Po, chi vive ai margini paga il prezzo più alto
Un dramma in evoluzione Le statistiche dicono che il lavoro in Italia uccide un lavoratore ogni otto ore, e ne ferisce uno ogni 50 secondi. A farne le spese soprattutto i più sfruttati, i precari, gli emarginati, i migranti trattati come schiavi nelle campagne e nei cantieri
I due titolari indiani dell’azienda agricola di Arena Po, Prem e Tarsem Singh
Un dramma in evoluzione Le statistiche dicono che il lavoro in Italia uccide un lavoratore ogni otto ore, e ne ferisce uno ogni 50 secondi. A farne le spese soprattutto i più sfruttati, i precari, gli emarginati, i migranti trattati come schiavi nelle campagne e nei cantieri
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 14 settembre 2019
Altri quattro lavoratori morti. Erano indiani, sikh per l’esattezza, e provenivano dal Punjab. Si chiamavano Prem e Tarsem Singh e poi Harminder e Manjinder Singh. I primi due, di 48 e 45 anni avevano rilevato l’azienda agricola dove oltre venticinque anni fa avevano iniziato a lavorare come mungitori. Gli altri due erano dipendenti e da pochi mesi regolarmente assunti. Un’azienda sorta ad Arena Po, nel pavese, e riconosciuta come una delle migliori, con oltre 500 capi di bestiame che ogni giorno producevano latte per varie aziende lattiero-casearie, tra le quali, ad esempio, la Galbani. Avevano iniziato, come tanti loro connazionali,...