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Aresta, il militante raffinato, profondo e ironico nella trincea di Bari
Ciao Giancarlo Se aveva rinunciato alla prestigiosa carriera universitaria - era assistente del grande ispanista e poeta Vittorio Bodini - vuol dire che il Partito per lui era la «partita» che vale una vita
Giancarlo Aresta
Ciao Giancarlo Se aveva rinunciato alla prestigiosa carriera universitaria - era assistente del grande ispanista e poeta Vittorio Bodini - vuol dire che il Partito per lui era la «partita» che vale una vita
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 10 marzo 2020
Nei racconti dei vecchi compagni di Terlizzi – la cittadina dove sono nato e cresciuto nelle campagne a nord di Bari – fu una specie di scandalo per le élite locali ma fu anche un chiaro indizio del mutamento politico-sociale in atto: i figli delle più prestigiose famiglie monarchiche, quelle che sui loro balconi non smettevano di esporre le bandiere del Regno d’Italia, avevano reciso il cordone ombelicale con la propria classe sociale. Quei figli che erano andati a Bari si erano fatti comunisti, anzi ultracomunisti, persino maoisti. Anche nel nostro atollo di Sud era arrivato il Sessantotto. L’anno delle...