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Aretino: innovazione verbale, allegoria, e kamasutra

Aretino: innovazione verbale, allegoria, e kamasutraMarcantonio Raimondi (da Tiziano ?), ritratto di Pietro Aretino, 1517–’20 ca., incisione

Classici italiani La sua lingua è la più effervescente del Cinquecento. Alla disinibizione dei contenuti corrisponde il rifiuto della camicia di forza del latino: Francesco Sberlati, L’infame, da Marsilio

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 3 marzo 2019
Quando nel 1598 John Florio diede alle stampe in Inghilterra il primo dizionario italiano-inglese, A Word of Words, fra i pochissimi autori da cui aveva selezionato il vocabolario non mancava Pietro Aretino: segno che la Controriforma, la cui scure moralistica si era abbattuta in Italia, in terra anglicana aveva lasciato liberi di pescare impunemente dalle carte dello scrittore quel che altrove non poteva trovarsi. La lingua dell’Infame – come fu ribattezzato con acrimonia da un ex discepolo – è infatti la più ricca ed effervescente che si possa trovare nel nostro Cinquecento. La disinibizione dei contenuti si rispecchia totalmente nella...

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