Cultura

Armenia, mèta «visibile» per l’archeologia italiana

Armenia, mèta «visibile» per l’archeologia italianaSito di Solak-1 Varsak. Veduta della struttura fortificata urartea in corso di scavo con sullo sfondo i profili dei vulcani Hatis (a sinistra) e Gutanasar (a destra)

Intervista Gli sviluppi e i risultati delle campagne di scavi al Salone TourismA di Firenze. Parla Roberto Dan, affiliato all’Università degli studi della Tuscia e all’Associazione internazionale di studi sul Mediterraneo e sull’Oriente (Ismeo)

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 15 dicembre 2021
In occasione del Salone dell’archeologia e del turismo culturale (TourismA) che si svolgerà a Firenze dal 17 al 19 dicembre, verrà presentata una panoramica delle ricerche della missione archeologica italiana in Armenia. L’evento s’inserisce nel convegno Iter-Archeologia Patrimonio e Ricerca italiana all’estero, dedicato alla memoria del suo ideatore, lo storico dell’arte e funzionario del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale Ettore Janulardo, che ha contribuito significativamente allo sviluppo dell’archeologia italiana oltre confine. A esporre i risultati sarà Roberto Dan, affiliato all’Università degli studi della Tuscia e all’Associazione internazionale di studi sul Mediterraneo e sull’Oriente (Ismeo). «I progetti portati...

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