Internazionale
Arrestato Kalam, il fotografo dei Rohingya
Bangladesh Partito da Dacca, l’appello per liberare il fotografo trentacinquenne ha raggiunto attivisti, accademici, giuristi, avvocati e personalità della cultura di tutto il mondo
Campo profughi in Bangladesh – Ap
Bangladesh Partito da Dacca, l’appello per liberare il fotografo trentacinquenne ha raggiunto attivisti, accademici, giuristi, avvocati e personalità della cultura di tutto il mondo
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 3 gennaio 2021
«La fotografia non è un crimine. Liberate Abul Kalam». Partito da Dacca, l’appello per liberare il fotografo trentacinquenne ha raggiunto attivisti, accademici, giuristi, avvocati e personalità della cultura di tutto il mondo. Nato a Maungdaw in Myanmar, da 28 anni residente in un campo profughi-Rohingya nel sud-est del Bangladesh, Abul Kalam è stato fermato il 28 dicembre 2020 dai poliziotti nel campo rifugiati di Kutupalong, trattenuto per circa 50 ore e poi, sembra, trasferito in una caserma di Ukhya e da lì in prigione. Secondo alcune ricostruzioni, i reati che gli vengono imputati risalirebbero a molti mesi fa, quando avrebbe...