Internazionale
Arresti invece del dialogo. Solo repressione in Sudan
Dopo il massacro di lunedì La giunta militare tira dritto, malgrado la sospensione dall'Unione africana. Il difficile tentativo di mediazione del premier etiope Abyi Ahmed
Strade deserte ieri a Khartoum. Il cartello dice «civile e pacifico», in riferimento al tipo di governo invocato dalle opposizioni – Afp
Dopo il massacro di lunedì La giunta militare tira dritto, malgrado la sospensione dall'Unione africana. Il difficile tentativo di mediazione del premier etiope Abyi Ahmed
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 9 giugno 2019
Strade deserte ieri a Khartoum, dove fino a una settimana fa (e ormai da sei mesi) una moltitudine di persone – studenti, lavoratori di ogni settore, associazioni professionali, donne – manifestavano convinte di essere vicine al buon esito della loro rivoluzione, al netto del tramonto della presidenza di Omar al Bashir. Il massacro che lunedì scorso ha accompagnato lo sgombero del sit-in di fronte alla sede dell’esercito (108 morti secondo l’associazione dei medici, 61 secondo il governo), segna un insanabile spartiacque. Lo stop ai negoziati (e ai festeggiamenti per la fine del Ramadan) era il minimo. La serie di annunci...