Internazionale
Assalto a Sharm el-Sheikh: di comunità beduine e biodiversità resta solo il ricordo
Egitto Città green per Il Cairo e l'Onu, che ha investito la faccia e sponsorizzato i finanziamenti al regime per raccolta differenziata, pannelli solari e bus elettrici. Ma la realtà è un'altra: dall'occupazione israeliana a oggi, ecosistema devastato da cemento, turismo di massa, muri ed espropri delle terre dei nativi
Uno dei resort di lusso di Sharm el-Sheikh – Ap/Peter Dejong
Egitto Città green per Il Cairo e l'Onu, che ha investito la faccia e sponsorizzato i finanziamenti al regime per raccolta differenziata, pannelli solari e bus elettrici. Ma la realtà è un'altra: dall'occupazione israeliana a oggi, ecosistema devastato da cemento, turismo di massa, muri ed espropri delle terre dei nativi
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 13 novembre 2022
Sharm el-Sheikh si è tirata a lustro per ospitare la Cop27, occasione imperdibile per un regime che, pur godendo di una discreta protezione internazionale, ha bisogno di mostrare la faccia migliore. Quella che Greta Thunberg ha definito operazione di greenwashing è stata coperta dall’Onu, che ha prima scelto la città egiziana sul Mar Rosso come sede della conferenza sul clima e poi ha sponsorizzato un progetto multimilionario per trasformare Sharm in green city. I risultati: delegati che si spostano da una parte all’altra dei padiglioni a bordo di 110 autobus elettrici e 800 taxi alimentati a gas naturale (gli stessi,...