Internazionale
Assange a Canberra, libero ma stremato: «Parlerò, ma non ora»
Assange Dopo 15 anni tra un’ambasciata e un carcere, entrambi a Londra, vola per 28mila chilometri passando da un giudice Usa nel Pacifico. La moglie Stella: «La grazia? Ci sarà se la stampa unita respingerà questo precedente»
Julian Assange saluta la folla andata ad accoglierlo all’aeroporto di Canberra – foto Epa/Lukas Coch
Assange Dopo 15 anni tra un’ambasciata e un carcere, entrambi a Londra, vola per 28mila chilometri passando da un giudice Usa nel Pacifico. La moglie Stella: «La grazia? Ci sarà se la stampa unita respingerà questo precedente»
Pubblicato 5 mesi faEdizione del 27 giugno 2024
Neanche una parola da Julian Assange. La prima conferenza stampa dopo la sua liberazione nella nativa Australia, dove ha finalmente rimesso piede dopo un quasi quindicennio, si è tenuta senza di lui. Ancora sotto lo choc esistenziale di una libertà riconquistata dopo quattordici anni kafkiani, il giornalista-hacker che forse più di ogni altro ha smascherato la doppia morale dei “nostri valori” – gli stessi nel nome dei quali si bombarda/invade/cambiano regimi/insediano fantocci – parlerà più avanti, «quando vorrà lui», perché «ha bisogno di riprendersi», come ha detto ai fotografi e sostenitori assiepatile davanti la moglie avvocata Stella ieri a Canberra....