Astori, il calcio si ferma
Lutti Il capitano della Fiorentina è morto ieri notte a soli 31 anni. Tutte le partite di campionato sono state sospese su richiesta della maggior parte degli allenatori e dei colleghi calciatori
Lutti Il capitano della Fiorentina è morto ieri notte a soli 31 anni. Tutte le partite di campionato sono state sospese su richiesta della maggior parte degli allenatori e dei colleghi calciatori
La morte al lavoro sul calcio. Il capitano della Fiorentina Davide Astori, 31 anni, è deceduto nella notte tra sabato e domenica, nell’albergo di Udine dove si trovava con la squadra per preparare la partita. Non si conoscono ancora le cause della morte, che dovrebbero essere naturali. «L’idea è che il giocatore sia deceduto per un arresto cardiocircolatorio per cause naturali, ma è strano che succeda una cosa del genere a un professionista, così monitorato, senza segni premonitorI» ha detto De Nicolo, procuratore capo di Udine.
Se fa impressione quando uno sportivo scompare durante la carriera, nel fiore degli anni, alla morte non sempre c’è risposta. Diversi medici, interpellati dalle agenzie di stampa, hanno spiegato come alcune anomalie genetiche siano quasi impossibili da trovare, a meno di una specifica ricerca in tal senso, anche nel caso di un calciatore professionista, monitorato e sottoposto a continue visite. Tra oggi e domani l’autopsia dovrebbe fornire maggiori indicazioni.
Sabato sera, nell’albergo Là di Moret di Udine dove si trovava con la squadra, Astori ha giocato alla playstation con il portiere Sportiello fino a poco prima della mezzanotte. Poi è salito tranquillamente in camera, dove dormiva solo. Domenica mattina, preoccupato che non fosse ancora sceso a fare colazione con i compagni, un massaggiatore è entrato nella sua stanza e l’ha trovato senza vita nel letto. Non è stata nemmeno tentata la rianimazione.
Così, intorno a mezzogiorno, il club gigliato ha diffuso la triste notizia in un comunicato ufficiale. «La Fiorentina profondamente sconvolta si trova costretta a comunicare che è scomparso il suo capitano Davide Astori, colto da improvviso malore. Per la terribile e delicata situazione, e soprattutto per rispetto della sua famiglia, si fa appello alla sensibilità di tutti».
Subito è stata rinviata la partita dell’ora di pranzo tra Genoa e Cagliari, una delle squadre in cui Astori aveva giocato. Poi nel giro di poco meno di un’ora la Lega di Serie A ha giustamente deciso di rinviare a data da destinarsi Udinese – Fiorentina, e in seguito tutte le altre partite della Serie A e della Serie B ancora in programma. Alcune potrebbero essere recuperate già il 14 marzo, quelle con le squadre impegnate nelle coppe potrebbero slittare fino a maggio. Il rinvio era stato chiesto a gran voce dalla maggior parte degli allenatori e dei giocatori, sconvolti dalla notizia dell’improvvisa scomparsa del loro amico e collega, e con nessuna intenzione di giocare. Meno sensibilità hanno dimostrato alcune televisioni, che non avendo le partite da trasmettere hanno fatto una cronaca continua e assai intrusiva della tragedia.
Nato in provincia di Bergamo, cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Milan, dopo una serie di prestiti nelle categorie minori nel 2008 Astori passa al Cagliari, con cui esordisce in Serie A e ottiene anche la prima convocazione in Nazionale. Nel 2014 va in prestito alla Roma, dove rimane una stagione per poi trasferirsi in via definitiva alla Fiorentina, di cui questa stagione diventa capitano. In tutto con la Nazionale ha disputato solo 14 partite, ma in questi anni le convocazioni sono state molte di più, rendendolo una presenza quasi fissa nello spogliatoio azzurro. Lascia una compagna, Francesca, e una bambina di soli due anni.
Chi lo conosce lo descrive come un ragazzo serio, maturo rispetto alla sua età, sempre disponibile e gentile. Per questo il cordoglio del mondo del calcio è stato pressoché unanime e sentito, ben oltre le dovute condoglianze. «È una tragedia immensa, una dura prova per tutti noi. Davide era un punto di riferimento per la squadra. Adesso i ragazzi dovranno trovare la forza di reagire», ha detto il presidente dei viola Della Valle, prima di rivelare che proprio oggi il capitano avrebbe dovuto firmare il rinnovo del contratto. Il sindaco di Firenze Nardella ha annunciato il lutto cittadino nel giorno dei funerali.
Da Buffon («difficilmente ho espresso pubblicamente un pensiero riguardo una persona, perché ho sempre lasciato che la bellezza e l’unicità di rapporti, di reciproca stima e affetto, non venissero strumentalizzati o gettati in pasto a chi non ha la delicatezza per rispettare certi legami. Nel tuo caso, sento di fare un’eccezione») a Totti («Scioccato, incredulo e senza parole per questa tragedia»), fino a Ramos, capitano della Spagna e del Real Madrid («Descansa en paz, capitano. Riposa in pace, capitano»), moltissimi giocatori e tecnici di squadre italiane ed europee, nonché i profili ufficiali dei club e delle leghe, hanno postato messaggi di cordoglio sui siti e sui social network. A testimonianza di quanto questo ragazzo poco appariscente e dai modi gentili, uno dei cosiddetti gregari del pallone, avesse fatto breccia nei cuori dei colleghi.
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