Europa
Atene: «Respingere vuol dire fare affondare i barconi»
Grecia Dura risposta del governo greco alle critiche di Bruxelles. A Lesbos i corpi senza vita di trenta adulti e dieci bambini annegati. Tsipras: «Siamo in mezzo a una profonda crisi economica, affrontiamo al meglio la più grande ondata migratoria degli ultimi decenni»
Uno sbarco di profughi sulle coste di un'isola greca – Xinhua
Grecia Dura risposta del governo greco alle critiche di Bruxelles. A Lesbos i corpi senza vita di trenta adulti e dieci bambini annegati. Tsipras: «Siamo in mezzo a una profonda crisi economica, affrontiamo al meglio la più grande ondata migratoria degli ultimi decenni»
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 29 gennaio 2016
Mentre si scrivono queste righe a Lesbos si stanno raccogliendo dal mare i corpi di 30 adulti e 10 bambini annegati mentre cercavano di raggiungere l’isola. Solo a gennaio le vittime sono state più di 500. Una strage silenziosa, che incide poco nel dibattito europeo. La drammatica cifra l’ha rivelata il vice ministro dell’Immigrazione Yannis Mouzalas, respingendo le accuse di quei governi europei che premono su Atene per una politica più drastica di «respingimento» dei profughi: «Respingimento in mezzo al mare vuol dire la morte di chi sta sui barconi. Le autorità greche non respingeranno mai nessun barcone né lasceranno...