Commenti
Attanasio, è il solito depistaggio. Ora l’Italia alzi la voce
Congo La lotta per conoscere la verità deve andare avanti: non si tratta solo di arrivare ai mandanti e consegnarli alla giustizia, ma di scoperchiare questo carrozzone che dovrebbe portare gli aiuti alimentari alle popolazioni più impoverite dal nostro modello di sviluppo e che è infettato dal denaro sporco
L'ambasciatore italiano Luca Attanasio – Ansa
Congo La lotta per conoscere la verità deve andare avanti: non si tratta solo di arrivare ai mandanti e consegnarli alla giustizia, ma di scoperchiare questo carrozzone che dovrebbe portare gli aiuti alimentari alle popolazioni più impoverite dal nostro modello di sviluppo e che è infettato dal denaro sporco
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 20 gennaio 2022
La notizia che sono stati arrestati gli assassini dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci, e dell’autista congolese Mustapha Milambo, uccisi in Congo il 22 febbraio dell’anno scorso, è il classico dono avvelenato, come per Giulio Regeni, Ilaria Alpi e tanti altri. Si offrono in pasto all’opinione pubblica ed ai governi che reclamano giustizia, dei poveracci, magari ricattati o torturati, o nel migliore dei casi esecutori materiali degli omicidi. Mai i mandanti. Nel caso dell’ambasciatore Attanasio, i mass media italiani ne hanno parlato di nuovo nelle ultime settimane, dopo la testimonianza del congolese Baraka Dabu Jackson, che ha assistito al...