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Attenti ai «successi» di Trump in politica estera

Attenti ai «successi» di Trump in politica esteraIl presidente statunitense Donald Trump – Patrick Semansky/Ap

Usa In primis ha individuato nella Cina «il nemico». Non è un espediente elettorale. È il bipolarismo globale come esigenza duratura del potere Usa. E Biden non ha contestato la scelta. Poi ha trasformato la politica mediorientale Usa in alleanza - il Patto di Abramo - con Israele e Stati del Golfo. Rompendo con la prospettiva di un Stato di Palestina e con l’Onu

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 16 ottobre 2020
L’attentato in corso alla democrazia statunitense, promosso dalla presidenza di Donald Trump sotto gli occhi del mondo, non deve oscurare i successi, purtroppo destinati ad essere duraturi, della sua politica estera. Qualsiasi politica atta a contrastarla deve, tuttavia, conoscerne la pervasività e la forza. Il primo e principale successo della politica estera trumpiana – che ha anche motivato e permeato la trasferta romana del suo segretario di stato, Pompeo – è quello di avere individuato nella Cina il principale nemico. Contrariamente a quanto è stato scritto, non si tratta soltanto di un espediente elettorale. L’individuazione di un nemico su cui rinnovare...

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