Pubblicato 4 mesi faEdizione del 12 luglio 2024
A giudizio di Cesare Brandi, Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) mostra fin dalle sue prime opere di porsi «di fronte alla natura con un assorbimento totale», tanto da acquisire precocemente un suo speciale «modo di captazione immediata dell’oggetto». Una capacità, questa di cogliere «l’oggetto in tutta la sua varietà e minuzia fenomenica», che, tuttavia, non mette capo, nel realizzare l’opera di scultura, ad una «trascrizione morta» dell’oggetto rappresentato. E Brandi ribadisce che Bernini, «pur avendo la possibilità di captare immediatamente e di riprodurre l’oggetto, tende a colpire in esso l’attimo, a fissarlo nell’istante». Percezione visiva e percezione temporale farebbero in Bernini...