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Autobiografia in forma di travestimento

Autobiografia in forma di travestimentoClaude Cahun, I.O.U. (Self-Pride), 1929-1930

Gender&Allucinazioni Il genere è una di quelle cose che ancora si fatica a riconoscere come una maschera, nonostante sia stato detto molto sull'impossibilità per il soggetto di ridursi a una sola verità

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 23 maggio 2020
Tra le tante maschere che indossiamo nel teatro della vita quotidiana, il genere è una di quelle che ancora si fatica a riconoscere come tale e che anzi, con una pletora di ingiunzioni, ci viene appiccicata all’epidermide fin dalla nascita in modo da illuderci che non esista. Che il genere sia una maschera, un processo performativo, è un’idea che si sviluppa compiutamente con il pensiero decostruzionista ma che affonda le radici in tutta la riflessione che dalla fine dell’Ottocento in poi indaga sull’impossibilità per il soggetto di ridursi a una sola verità. Dalla letteratura alla psicoanalisi, da Dostoevskij a Lacan...

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