Politica
Autonomia differenziata: Calderoli accelera, Meloni tace
Lo scontro La presidente del Consiglio aveva assicurato che il Sud non sarebbe stato in alcun modo penalizzato. Ma non parla più dai primi di novembre. Lo scambio con il presidenzialismo è la mina più deflagrante. Una parola chiara sull’impossibilità di usare la spesa storica come criterio non è ancora arrivata
Il ministro per gli affari regionali e per le autonomie Roberto Calderoli (Lega)
Lo scontro La presidente del Consiglio aveva assicurato che il Sud non sarebbe stato in alcun modo penalizzato. Ma non parla più dai primi di novembre. Lo scambio con il presidenzialismo è la mina più deflagrante. Una parola chiara sull’impossibilità di usare la spesa storica come criterio non è ancora arrivata
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 5 gennaio 2023
«È una bozza, nient’altro che una bozza». Fratelli d’Italia e Forza Italia fanno coro e sono perfettamente intonati. Il senso dei commenti, da due giorni a questa parte, è una liquidazione secca della proposta di autonomia depositata il primo gennaio da Roberto Calderoli, derubricata a un brogliaccio sul quale intervenire a fondo. «C’È UN CAPO del governo che ha attenzionato più volte l’argomento mettendo dei paletti» ricordava due giorni fa Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia). Solo che non è precisamente così: l’ultimo commento della premier in merito risale ai primi di novembre. Da allora regna un silenzio assoluto che palazzo Chigi...