Internazionale
Ba’aqa sotto pressione delle forze di sicurezza
Giordania Il campo profughi palestinese è considerato dalle autorità giordane una roccaforte del jihadismo. L'analista Mouin Rabbani. «Solo ridando un futuro e una speranza a chi li ha perduti si può rispondere al radicalismo religioso»
Giordania Il campo profughi palestinese è considerato dalle autorità giordane una roccaforte del jihadismo. L'analista Mouin Rabbani. «Solo ridando un futuro e una speranza a chi li ha perduti si può rispondere al radicalismo religioso»
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 18 settembre 2016
Michele GiorgioGIORDANIA/AMMAN
Ba’aqa è un mondo lontano. Nei 20 chilometri che separano Amman dal più grande campo profughi palestinese in Giordania, dove in meno di 2 kmq vivono ammassate quasi 100mila persone, si possono osservare la complessità e la fragilità del regno hashemita. Si passa dal Paese alleato degli Usa che strizza continuamente l’occhio all’Occidente, alla disperazione dei tanti, prima i palestinesi e ora anche tanti siriani, che hanno trovato rifugio in questo campo. A Ba’aqa nessuno segue la campagna per le elezioni del 20 settembre, con i suoi poster colorati, che anima la capitale. Amman guarda al futuro. I suoi quartieri...