Alias Domenica
Balla, il futurista gentile
Una mostra a Alba, Fondazione Ferrero La curatrice Ester Coen mette in scena le linee di forza di una poetica «mista»: le scomposizioni di colore non derivano da ricerche scientifiche, secondo i dettami di primo Novecento, ma da una sensibilità squisitamente pittorica
Giacomo Balla, «Velocità astratta + rumore», 1913-’14, olio su tavola, Venezia, collezione Peggy Guggenheim
Una mostra a Alba, Fondazione Ferrero La curatrice Ester Coen mette in scena le linee di forza di una poetica «mista»: le scomposizioni di colore non derivano da ricerche scientifiche, secondo i dettami di primo Novecento, ma da una sensibilità squisitamente pittorica
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 18 dicembre 2016
Giuseppe FrangiALBA
Le mostre alla Fondazione Ferrero di Alba hanno sempre qualcosa di sorprendentemente (e piacevolmente) inconsueto. Qualcosa che mette in evidenza un senso civile del fare cultura proprio di altre stagioni piuttosto lontane della nostra storia. L’ingresso è gratuito; all’inizio del percorso i visitatori sono invitati nell’auditorium, dove viene proposto loro un video ben fatto e molto utile per capire la mostra che di lì a poco vedranno; l’allestimento è sobriamente essenziale; la guardiania è affidata a pensionati molto compresi nel ruolo. La selezione delle opere, infine, obbedisce a criteri di qualità senza perdere però mai di vista la funzione formativa...