Alias Domenica
Balla in Inghilterra
"Giacomo Balla: Designing the Future" alla Estorick Collection di Londra Nel museo del futurismo italiano, una mostra, piccola e concentrata, facente perno sulla raccolta Biagiotti Cigna, presenta agli inglesi, a cura di Fabio Benzi, il Giacomo Balla meno legato alle radici avanguardiste: che gioca, ironico, con la figuratività, la produzione di oggetti, la fotografia
Giacomo Balla, fiore futurista, 1918-'20, Biagiotti Cigna Foundation
"Giacomo Balla: Designing the Future" alla Estorick Collection di Londra Nel museo del futurismo italiano, una mostra, piccola e concentrata, facente perno sulla raccolta Biagiotti Cigna, presenta agli inglesi, a cura di Fabio Benzi, il Giacomo Balla meno legato alle radici avanguardiste: che gioca, ironico, con la figuratività, la produzione di oggetti, la fotografia
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 25 giugno 2017
Stefano JossaLONDRA
Chi conosce il nome di Giacomo Balla lo associa immediatamente al futurismo, fosse anche soltanto per un automatismo della memoria di matrice scolastica. Per chi lo conosce così, la prima «sorpresa» della mostra Giacomo Balla: Designing the Future alla Estorick Collection di Londra (catalogo Silvana Editoriale) è l’incontro col Balla impressionista, che si rivela soprattutto in una serie di splendidi ritratti stile Belle Époque. Aveva in effetti quasi quarant’anni quando convergeva con Marinetti, di cinque anni più giovane di lui, ma capace di folgorarlo, fino a renderlo uno tra i futuristi più coerenti e incisivi, autore (con Boccioni, Carrà, Russolo...