Visioni
Bananarama, dolce freschezza synth pop di uno stereotipo
Note sparse Un doppio album celebra la carriera del gruppo, con poche ma interessanti novità
Bananarama
Note sparse Un doppio album celebra la carriera del gruppo, con poche ma interessanti novità
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 8 maggio 2024
Sara Dallin, Keren Woodward e Siobhan Fahey emergono dalla scena punk-wave londinese supportate da una buona fetta dell’élite post-punk, ma proponendo, con il nome Bananarama, un pop e un sinth-pop semplici, divertenti, senza pretese. L’esordio su album, Deep Sea Skiving (1983), è delicato, sfuggente, dalle sonorità limpide e naif. Contiene inoltre canzoni molto varie, dalla percussiva Aie a Mwana, cover del gruppo africano Black Blood, a Hey Young London, quasi un inno post-punk. L’omonimo lavoro successivo è più raffinato, curato, professionale. Singoli fantastici quali Cruel Summer e Robert De Niro’s Waiting procurano al gruppo un successo notevole, facendolo conoscere anche...